Il Palazzo S. Agostino, chiamato anche il Palazzo della Provincia come sede dell'amministrazione provinciale di Salerno, è uno dei principali edifici monumentali del centro storico e la parte anteriore si affaccia su via Roma, a vista aperta sul lungomare di Trieste, presso piazza Cavour.
L'edificio si presenta come una struttura unica con la chiesa di S. Agostino, il cui ingresso si trova ora sul prospetto posteriore, di fronte al centro storico, ed è stata fondata nel XIV secolo come monastero. Infatti, nel 1309 l'arcivescovo Giovanni De Ruggiero ha dato a degli Eremiti di S. Agostino il terreno necessario per la costruzione del primo nucleo della Chiesa e del Convento.
Poi il monastero fu arricchito con numerose aggiunte, soprattutto grazie alle donazioni in denaro ricevute da notabili di Salerno.
Il primo cambiamento dell'utilizzazione si è verificato 500 anni dopo la fondazione nel 1807, quando, con le leggi napoleoniche, il monastero fu soppresso. Con Napoleone, infatti, il palazzo smise di essere religioso e venne ristrutturato da Gioacchino Murat, diventando un palazzo di due piani. Dopo una ristrutturazione sostanziale, nel 1811 è stato designato come sede dell'Intendenza. L'ingresso principale è stato spostato dalla sua posizione originale (in via Duomo) per far posto al nuovo ingresso di fronte al mare, sono state demolite la cupola e l'abside della chiesa e il campanile è stato posizionato a destra dell'entrata per consentire la costruzione del secondo piano.
L'edificio si sviluppa su tre livelli (un piano rialzato, più gli ultimi due piani) e con quattro balconi decorati con un timpano triangolare all'ingresso. È stata infine costruita una grande piazza rettangolare davanti al palazzo che si affaccia sul mare. Con l'ingresso in città, nel 1860, Giuseppe Garibaldi fu nominato Governatore della Provincia di Salerno Giovanni Martina che stabilì al primo piano il suo ufficio. Nel corso degli anni successivi all'Unità d'Italia, l'edificio ha subito diverse modifiche e cambiamenti di funzioni, diventando anche la sede della Prefettura, ma è durante il periodo fascista, che ci sono cambiamenti più sostanziali e sono ancora oggi visibili.